Virus cinese, Alberti: “La Toscana è pronta a un’eventuale pandemia?”

Il Portavoce dell’opposizione chiede all’assessore l’applicazione delle Linee guida regionali del ‘Piano nazionale di preparazione e riposta ad una pandemia influenzale’

“Esiste un piano, condiviso con la Protezione civile nazionale, e scritto durante il periodo di diffusione della Sars, che prevede misure stringenti su una eventuale pandemia – spiega il consigliere regionale di Firenze, Jacopo Alberti – e ho chiesto contezza all’assessore Saccardi sull’applicazione di tale piano, che prevede anche delle linee guida regionali. In particolare, alla luce anche del sospetto caso al San Jacopo di Pistoia e alle fake news che si sono diffuse nei giorni scorsi riguardo casi sospetti in Toscana, il piano prevede un’informazione capillare della popolazione, che potrebbe aiutare a contenere il panico dei cittadini giustamente allarmati dal possibile arrivo del virus sul nostro territorio. Inoltre, ho chiesto all’assessore se sono state previste scorte di vaccino e medicinali antinfluenzali, che potrebbero far fronte a un’eventuale contagio di massa”.

“Ma, come ci insegna anche il caso sospetto di Pistoia e considerando che la Toscana è crocevia fondamentale per la circolazione di uomini e merci, oltre che essere la regione in cui vive la più grande comunità cinese d’Italia, a Prato, ho chiesto se sono stati attivati controlli sugli sbarchi negli aeroporti e porti toscani, anche qualora si trattasse di voli o navi provenienti da Paesi in cui i controlli sono già stati effettuati. Inoltre, ho notato che i tempi di accertamento del virus sono abbastanza lunghi, circa 24 ore, e ho chiesto alla Regione se esistono sul nostro territorio laboratori in grado di individuare il tipo di virus tempestivamente, come accadde con la meningite (in quel caso, i campioni venivano mandati al Meyer, dove il laboratorio riusciva a identificare il tipo di batterio in poche ore). Mi auguro – conclude Alberti – che la pandemia non si verifichi e che l’allarme rientri, ma sono sicuro che gli operatori della sanità toscana così come le associazioni di volontariato e la Protezione civile sono pronti a qualunque evenienza. Anche su questo fronte, ho chiesto se esiste un piano condiviso, in modo da non farsi prendere impreparati”. 

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ultimo aggiornamento: 28-01-2020