E’ stato condannato anche l’ultimo degli imputati responsabili del tentato omicidio di un ventitreenne rumeno, avvenuto il 7 febbraio 2016 ad Altopascio. Si tratta del minorenne albanese che insieme a sei connazionali fece parte della spedizione punitiva che per poco non costò la vita al ragazzo rumeno. Il Tribunale per i Minorenni di Firenze, nell’udienza di ieri, lo ha condannato a 4 anni e due mesi di reclusione per concorso nel reato. Si chiude così il cerchio sulla singolare vicenda che, come ricostruito dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Lucca, ebbe origine da una lite cominciata su WhatsApp tra un ragazzo rumeno e Oltian CEPA, albanese, entrambi membri di un gruppo della nota applicazione di messaggistica mobile e che arrivò a tal punto da determinare una vera spedizione punitiva ordita dagli albanesi nei confronti del rumeno.
CEPA Oltian aveva inviato espressioni offensive nei confronti di una ragazza e per questo era stato escluso dal gruppo da parte del 23 enne, amministratore del gruppo WhatsApp. Da qui il risentimento dell’albanese all’origine dell’astio tra i due giovani che dapprima portò alle minacce e poi al fatidico scontro: CEPA Oltian e il rumeno, si diedero appuntamento alle 18,30 del 7 febbraio 2016 ad Altopascio, nella centralissima Via Cavour, per un chiarimento. Oltian CEPA con il fratello Landir e altri cinque giovani, arrivarono però all’appuntamento muniti di corpi contundenti, cacciaviti e forse un coltello. Individuata la vittima, accompagnata dal padre e dal cugino, li aggredirono brutalmente. Tutti e tre i rumeni rimasero feriti, ma il più grave fu il 23 enne, colpito alla fronte con un’arma da punta (presumibilmente un cacciavite). Il giovane arrivò in ospedale in condizioni gravissime e rimase a lungo ricoverato in prognosi riservata all’Ospedale Cisanello di Pisa.
A seguito delle indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo, nel giugno del 2016, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Lucca, furono arrestati i fratelli CEPA, poi condannati con giudizio abbreviato, mentre gli altri indagati, tra cui il minorenne condannato ieri, vennero denunciati a piede libero. Ieri, dunque, la vicenda si è avviata alla conclusione. Sono stati nel frattempo tutti processati e condannati: i maggiorenni con rito abbreviato e da ultimo il minore sul quale grava ora una pesante condanna.