Finita nella rete dei controlli delle Fiamme Gialle della Compagnia di Portoferraio (LI) un’impresa di viticoltura nell’isola dell’Arcipelago toscano.

Il giorno dell’accesso, delle nove persone, tutte italiane, trovate intente a prestare la propria opera in azienda, sette non erano state oggetto della prevista (preventiva) comunicazione di instaurazione del rapporto al competente Centro per l’impiego.

Tra i lavoratori identificati e “in nero” tre erano anche minorenni (17, 17 e 15 anni), gli altri erano 4 uomini, rispettivamente di 62, 57, 45 e 31 anni.

Uno dei tre minori e uno dei quattro dipendenti “in nero” poi facevano parte di nuclei familiari percipienti reddito di cittadinanza. Beneficiari del contributo in particolare erano la madre del primo, 49enne, e la consorte del secondo, 27enne.

Scattate nei confronti dell’azienda sanzioni amministrative per le violazioni alla normativa sul lavoro per 40 mila euro, mentre il 69enne rappresentante legale della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Livorno per “somministrazione e utilizzazione illecita di manodopera con accertamento di irregolare assunzione di bambini e adolescenti”.

Segnalate, inoltre, all’INPS le percettrici del reddito di cittadinanza, per la decadenza del contributo ed il recupero del denaro già indebitamente ricevuto (4.668 euro in tutto).

I finanzieri elbani hanno notiziato l’Autorità giudiziaria in ordine al reato di “omessa comunicazione di variazioni reddituali o patrimoniali in materia di reddito di cittadinanza”, perché le due signore non hanno reso nota la variazione dell’ISEE nonostante un membro delle rispettive famiglie lavorasse.

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ultimo aggiornamento: 09-01-2020