In merito alla sanzione disciplinare applicata ad un primario dell’ospedale San Luca, l’Azienda USL Toscana nord ovest ribadisce che si tratta di una normale prassi “tecnica” a tutela dell’immagine aziendale ma soprattutto dei professionisti che vi lavorano e della stessa cittadinanza.
A differenza di coloro che si stanno esprimendo sulla questione senza aver letto quanto pubblicato dal medico su Facebook, il collegio disciplinare dell’Asl – che è organismo terzo ed indipendente dalla Direzione aziendale – ha preso in esame il testo diffuso sui social ed ha ritenuto che la pubblicazione avesse ben poco a che fare con il diritto di critica.
Nel post non venivano infatti citati il tema delle liste d’attesa od altri argomenti di carattere organizzativo ma erano presenti offese dirette e personali a ciascun componente della direzione aziendale e ad altri operatori dell’Asl, semplici colleghi medici.
Questo non è ovviamente accettabile e una condotta del genere – per di più portata avanti da un alto dirigente dell’Asl (il direttore di unità operativa complessa è l’incarico professionale più importante ambito sanitario) – sarebbe stata sicuramente sanzionata, forse anche in maniera più pesante, in qualsiasi altra azienda pubblica e privata.
I provvedimenti disciplinari non hanno inoltre alcuno scopo intimidatorio o dissuasivo ma vogliono semplicemente richiamare al rispetto dei doveri di lealtà a cui ogni dipendente pubblico è tenuto e di perseguire ogni comportamento che si ponga in contrasto con i principi del Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici.
In ogni Azienda, infatti, è fondamentale che vengano seguite alcune regole basilari, anche a tutela di tutti quegli operatori che giornalmente lavorano con impegno e professionalità e si comportano sempre in maniera corretta.
D’altra parte, lo stesso medico si è reso conto della gravità del suo errore visto che si è scusato pubblicamente ed ha poi ha accettato la sanzione proposta dal collegio disciplinare.
L’Azienda ha intanto ricevuto la richiesta di trasformare la sospensione dal servizio (prevista per ogni attività, istituzionale e non) in una sanzione pecuniaria e fornirà quanto prima ai legali del primario una risposta nel merito.
Qualunque lettura politica della vicenda è estranea a quanto contestato e messa in atto solo con evidenti intenti strumentali, quindi a prescindere dai fatti e dall’oggetto del provvedimento disciplinare.