All’expo Ciampi inaugurata l’esposizione promossa dal Consiglio regionale e dedicata a “Napoleone: storia, moda e comunicazione”. In mostra uno dei due esemplari che si sono salvati della collezione di ‘cravate’ di Napoleone, indossato durante l’esilio all’Isola d’Elba.

“Una mostra con un tratto di originalità davvero particolare, perché dedicata ad un accessorio di cui Napoleone faceva uso, il fazzoletto da collo,’cravate’ in francese”. Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, inaugura con Stefano Baccelli “Napoleone: storia, moda e comunicazione”, la mostra negli spazi dell’Expo Ciampi, in via de’ Pucci a Firenze, che rimarrà visitabile fino al 31 dicembre.

La mostra è “Un evento nell’evento”, osserva Giani, con riferimento sia alle celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Napoleone (1769-2019) “della cui famiglia sono accertate le origini toscane”, sia per i molti legami di Napoleone e della sua famiglia con la Toscana. Giani ricorda passaggi del Memoriale di Sant’Elena, parla di “radici” e anche di “storia” legata a questa terra “dove morirono la metà dei fratelli” dell’Imperatore.

Un “evento nell’evento”, quello nell’expo, anche per la scelta dell’oggetto. Nella mostra curata da Roberta Martinelli e Velia Gini Bartoli, infatti, è possibile vedere uno dei due esemplari che si sono salvati della collezione di ‘cravate’ di Napoleone: quello indossato durante l’esilio all’Isola d’Elba. L’attestato di provenienza di “questo famoso fazzoletto” è firmato dalla nobildonna inglese Maria Luisa Bayard, che sposò nella prima metà dell’Ottocento l’aiutante di campo di Vittorio Emanuele II, il generale Manlio Bettarini. Custodita dalla famiglia Bettarini, la cravate giunse alla famiglia Castellana, sua erede diretta, che l’ha conservata sino a oggi.

In mostra anche sette dei carrés di Hermès, che avviò la sua produzione – nel 1937 – anche ispirandosi a scene e simboli napoleonici. Ad accompagnare gli otto pezzi (in tutto) esposti, una cartografia molto curata che, conferma Roberta Martinelli, contribuisce a “questa piccola ma elegante raccolta, che vorremmo rendere itinerante nei luoghi napoleonici della Toscana”. A cominciare da Portoferraio, dove è stato ritrovato il “fazzoletto da collo” e naturalmente “da Lucca, la sede de Principato”.   

La mostra è realizzata dal Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane, per il quale è intervenuto Enrico Romiti, in collaborazione con l’Associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana”, rappresentata da Silvio Ghiselli; Cineforum Ezechiele 25:17 di Lucca e con i Corrispondenti per la Toscana Occidentale e Orientale del Souvenir Napoléonien di Parigi, per i quali ha preso la parola Domenico Lentini.

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ultimo aggiornamento: 05-12-2019