“Un solo infermiere per 12 pazienti, spesso in assenza, soprattutto nella fascia notturna di personale ospedaliero socio sanitario: una media che posiziona le strutture sanitarie toscane su un rapporto infermiere-paziente doppio rispetto a quello ideale, ovvero uno a sei. Con gravi ricadute sul carico d lavoro, ma soprattutto sulla sicurezza delle cure”. E’ quanto emerge dal rapporto presentato da Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale del sindacato autonomo Nursind, all’assessore al Diritto alla Salute Stefania Saccardi.
“L’incontro è stato positivo – sottolinea Giannoni – in quanto come secondo sindacato più rappresentativo per la Sanità in Toscana, abbiamo potuto esplicitare le maggiori criticità per quanto riguarda le professioni infermieristiche”. Prima tra tutte, appunto, la carenza di personale. “In attesa della nuova graduatoria per le assunzioni a tempo indeterminato, prevista per la primavera 2020, salvo ricorsi – rimarca il coordinatore regionale Nursind – si registra un aumento del precariato e dei rapporti di somministrazione di lavoro che andranno monitorati”.
“Nel frattempo – suggerisce Giannoni – la mobilità interaziendale potrebbe alleggerire la situazione. Peccato che questa soluzione sia riscontrando rallentamenti e limitazioni. In questo senso abbiamo registrato positivamente l’impegno dell’assessore Saccardi a intervenire attivamente, sia sul fronte della mobilità che delle nuove assunzioni”.
“Resta il problema della disomogeneità del sistema del 118 sia dal punto di vista organizzativo che di valorizzazione del personale, come ad esempio la guida del mezzo di soccorso, valorizzata solo sul territorio della ex ausl 10 di Firenze. Tematiche che l’Assessore si è presa carico di approfondire”.
Soddisfazione da parte di Nursind sul fatto che nel nuovo Piano Sanitario Regionale (PSR) la figura dell’Infermiere di Famiglia assumerà un ruolo di rilievo. “E’ una battaglia che conduciamo da anni – sottolinea il coordinatore regionale del sindacato – e non mancheremo di far pervenire il nostro contributo fattivo all’assessorato per formalizzare ruolo e competenze di questa figura professionale. Certo è che anche la Regione dovrà fare una riflessione sul corrispettivo economico di questa nuova professionalità”, conclude Giannoni.