Attività informativa, pedinamenti, controlli stradali e perquisizioni. Sono questi i metodi d’indagine che hanno consentito ai Carabinieri di chiudere il cerchio su un giro di spaccio di eroina gestito da alcuni pusher del posto che, negli ultimi tempi, avevano messo in piedi una rete di clienti fissi con prezzi “low-cost”, alla portata di consumatori di ogni età.

L’indagine antidroga conclusa alcuni giorni fa dai Carabinieri della Compagnia di Carrara al comando del Maggiore Cristiano Marella, ha preso spunto dalle segnalazioni di alcuni cittadini che avevano segnalato la presenza di siringhe lasciate per strada in alcune zone degradate della città, riproponendo un tipico scenario degli anni ’80, periodo che ha segnato il “boom” per questa tipologia di sostanza stupefacente. Da allora, l’eroina non è mai sparita dalle piazze dello spaccio, complice il basso costo e la forte richiesta sia dei consumatori “vecchio stampo” che la assumono per via endovenosa, sia di quelli più giovani che la fumano o la sniffano.

Anche questa volta i Carabinieri hanno seguito un metodo investigativo  “tradizionale” che ha visto come punto di partenza l’analisi dei dati e delle informazioni acquisite nel corso delle indagini portate a termine negli ultimi mesi, che avevano consentito di individuare in prima battuta alcuni consumatori della zona trovati in possesso di modiche quantità di eroina per uso personale e poi, risalendo la filiera dello spaccio, anche di arrestare alcuni fornitori, fra cui un “corriere” della droga che faceva la spola in treno fra Milano e la Provincia di Massa-Carrara, finito in manette quest’Estate e recentemente condannato a sei anni e otto mesi di carcere.,

Continuando a scandagliare gli ambienti degli assuntori, i Carabinieri hanno svolto controlli stradali e perquisizioni a tappeto che hanno consentito di individuare un’abitazione poco fuori città, situata sulla via di Gragnana, in località Linara, dove vi era un viavai sia di autovetture che di persone a piedi, praticamente a tutte le ore del giorno.

Gli accertamenti ed i servizi di osservazione hanno consentito di appurare che dopo un periodo di assenza, era tornato ad abitare in quel luogo un 31enne di Carrara che in passato era già stato arrestato per reati in materia di stupefacenti il quale, insieme ad un 47enne suo vicino di casa, aveva rimesso in piedi un fiorente mercato di eroina “brown sugar”, di conseguenza quell’abitazione era diventata una “tappa fissa” per i consumatori di droghe pesanti, dove bastavano 20 euro per acquistare una dose per uso personale.

Dopo aver fermato qualche acquirente, i Carabinieri hanno organizzato un blitz nel “covo” dei due spacciatori, infatti dopo aver perquisito a fondo le rispettive abitazione, i militari dell’Arma hanno sequestrato due grammi e mezzo di eroina insieme ad un bilancino digitale, ma soprattutto hanno acquisito importanti fonti di prove che hanno confermato l’esistenza di una redditizia attività legata allo smercio di stupefacenti. A quel punto i due sono stati denunciati per “detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti”.

La particolare attività investigativa però, non si è fermata alla denuncia dei due vicini di casa, infatti appena “calmate le acque”, i Carabinieri del Nucleo Operativo sono tornati in azione, sempre seguendo la pista che già aveva portato alle operazioni antidroga precedenti.

Infatti, pochi giorni dopo, è toccato ad un altro 31enne di Carrara che abita in un condominio lungo via Carriona ritrovarsi i Carabinieri davanti la porta di casa. I militari dell’Arma sono arrivati a lui dopo aver appurato che anche la sua abitazione era meta di vero e proprio “pellegrinaggio” dei consumatori di stupefacenti,inoltre è risultato dalle indagini che per qualche tempo l’uomo aveva ospitato presso la propria abitazione il suo coetaneo abitante a Linara, cioè la stessa persona che era stata “pizzicata” con la droga in casa qualche giorno prima.

Anche questa volta le deduzioni investigative dei Carabinieri hanno trovato conferma, infatti nella camera da letto del 31enne, che in passato aveva già avuto problemi con la Giustizia per fatti di droga, i militari dell’Arma hanno trovato un “sasso” di eroina di circa undici grammi insieme ad una dose da circa un grammo già pronta per essere venduta. L’uomo aveva in casa anche il bilancino di precisione e tutto il necessario per la preparazione delle altre dosi.

I Carabinieri hanno anche scoperto che alcuni “clienti” del 31enne, quando dovevano parlare con lui di questioni legate alla droga, gli chiedevano di preparare un “bombolone”, utilizzavano cioè un linguaggio convenzionale per evitare di pronunciare la sostanza stupefacente con il suo vero nome. Si tratta del tipico “modus operandi” dei pusher professionisti per non essere scoperti dalle Forze dell’Ordine.

Informato il Pubblico Ministero Alessia IACOPINI che ha coordinato l’intera indagine antidroga, l’uomo è stato dichiarato in arresto per “detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti”. Durante l’udienza di convalida, il 31enne ha risposto alle domande del Giudice Ermanno DE MATTIA, che prima di rinviare il processo, ha disposto a suo carico l’obbligo di presentarsi tutti i giorni dai Carabinieri per la firma, ravvisando un serio rischio di reiterazione del reato.

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ultimo aggiornamento: 21-11-2019