«Nel 2019 in Toscana tra la popolazione di età compresa fra 16 e 30 anni il portale geoverdose.it registra 6 decessi certamente dovuti ad abuso di sostanze tra alcol, droghe e farmaci o mix degli stessi, 4 decessi sospetti e 4 ricoveri: sono numeri elevati che richiedono attenzione politica quanto alle azioni di prevenzione e formazione rivolte non solo ai ragazzi sugli effetti delle sostanze, ma anche agli adulti che li circondano e che vanno ‘allenati’ a riconoscere i sintomi della dipendenza e a sapere a chi rivolgersi. La diagnosi precoce, per le dipendenze, è fondamentale. Si agisca subito»: a chiederlo, traducendo l’espressione in un’interrogazione alla giunta toscana, è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che – all’indomani del decesso della 19enne livornese Erika Lucchesi in una discoteca di Vinci, in provincia di Firenze – ha sfogliato i dati messi a disposizione dal portale geoverdose.it della Società Italiana Tossicodipendenze (Sidt).

«In attesa del referto autoptico sulla giovane deceduta improvvisamente l’altra notte a Sovigliana – ricorda Marchetti – il sospetto su cui sono al lavoro gli inquirenti è che la ragazza sia rimasta vittima di un mix di alcol e droga. Le forze dell’ordine c’erano e hanno svolto il loro compito dato che, leggo dalle cronache, proprio poche ore prima in quel locale avevano proceduto a sequestro di sostanze stupefacenti arrestando due persone per spaccio. Ma le istituzioni, invece, dove sono? La Regione che è titolare delle politiche sanitarie come opera a livello preventivo?»

«L’età media delle vittime (8 maschi e 6 femmine) – scrive Marchetti nella sua interrogazione – è di 24,7 anni e gli eventi che li hanno visti coinvolti in questo 2019 si sono verificati tra Firenze (5 decessi certamente legati ad abuso di sostanze, 2 decessi sospetti, 1 ricovero), Livorno (1 decesso sospetto e 1 ricovero), Pisa (1 decesso sospetto e 2 ricoveri) e Pistoia (1 decesso). Le sostanze che hanno provocato le evidenze in 5 casi sono rimaste indeterminate, in 3 casi si è trattato di eroina, in 2 di mix droghe+alcol, in altri 2 di oppioidi sintetici, in 1 caso di mix droghe+farmaci e in 1 caso di sostanze inalanti».

«Per centrare l’obiettivo della prevenzione della diagnosi precoce, o early detection, dell’uso di sostanze servono azioni su due livelli: rivolte ai giovani, anche attraverso campagne peer to peer e azioni di tutoring o comunque utilizzando le nuove tecnologie, ma anche rivolte agli adulti con percorsi formativo-informativi più tradizionali da attivare anche all’interno dei Ser.D. presenti sul territorio regionale, così che famiglie, educatori e adulti in genere siano in qualche modo sollecitati a varcare quella soglia. Non è la soglia di una vergogna, ma può essere il varco tra la vita e la morte di tanti ragazzi. La Regione prenda per mano giovani e adulti e li aiuti a superarla».