Firenze, perché leggere a voce alta? Per la meraviglia, scriveva Daniel Pennac nel suo saggio ‘Come un Romanzo’. E se è vero che il meravigliarsi è il primo passo verso la scoperta, è su questo stupefacente sentiero che la Regione Toscana ha deciso di passare per consolidare, accrescere e diffondere le tante altre meraviglie che produce la lettura ad alta voce.
Si chiama “Leggere: Forte!” il progetto, unico a livello nazionale, con il quale la Regione Toscana apre una pagina tutta nuova dove la lettura ad alta voce dal nido fino alla scuola di secondo grado diventa strumento per conseguire il successo scolastico e competenze per la vita.
Con la direzione del gruppo di ricerca del professor Federico Batini del Dipartimento di filosofia, scienze sociali umane e della formazione (Fissuf) dell’Università di Perugia, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, con Indire e Cepell (il Centro per il libro e la lettura presso il Ministero dei beni culturali), “Leggere: Forte!” è il progetto congiunto di ricerca-azione sugli effetti della lettura ad alta voce che prende il via nell’ambito della Fiera Didacta Italia 2019 con la volontà di mantenere una pratica destinata a durare nel tempo. La mission: leggere e leggere, forte appunto, tutti i giorni, in modo sistematico, cominciando nei servizi per l’infanzia e progressivamente in tutto il sistema di istruzione della Toscana. E vedere l’effetto che fa.
Il progetto è infatti accompagnato da una ricerca in cui saranno misurate alcune dimensioni emotive e cognitive per verificare gli effetti reali che produce sui bambini e sui ragazzi l’intervento intensivo della lettura ad alta voce.
“Leggere: Forte!” ha lo scopo di inserire la pratica della lettura ad alta voce in tutte le scuole toscane a partire dai nidi d’infanzia – ha spiegato l’assessore Cristina Grieco – ovvero di favorire la creazione di un tempo quotidiano dedicato alla lettura ad alta voce delle educatrici e degli educatori, delle insegnanti e degli insegnanti per i loro allievi.
Nel percorso scolastico, in Italia, molto spesso gli studenti non riescono a esprimere le proprie potenzialità e se partono con qualche tipo di svantaggio non riescono a recuperare. E’ dimostrato che la lettura ad alta voce, se praticata con costanza, riesce a colmare gli svantaggi e a consentire a ciascuno di esprimere le proprie potenzialità. A scuola vanno tutti, anche coloro che provengono da famiglie in cui si legge poco, anche coloro che provengono da famiglie che non possiedono neanche un libro in casa. La scuola è democrazia e la lettura ad alta voce praticata a scuola è un’azione di democrazia cognitiva. La differenza con le azioni di promozione della lettura è in questo caso fondamentale: con Leggere: Forte! Tutti i bambini e i ragazzi che vanno a scuola potranno beneficiare degli effetti della lettura ad alta voce”.
“Questo progetto dell’assessorato all’istruzione – afferma la vicepresidente Monica Barni – si collega all’impegno che la Regione, con l’assessorato alla cultura, sta concentrando sul “Patto per la lettura”, a testimonianza della grande sinergia che contraddistingue le politiche regionali, soprattutto nel campo del nostro bene più prezioso: il capitale umano. Accanto agli effetti della lettura ad alta voce in termini di successo scolastico e acquisizione delle competenze per la vita, vi sono motivazioni più strettamente riconducibili alle politiche usualmente realizzate dal mio assessorato. Tra i più consistenti, la ricaduta in termini di diffusione della pratica della lettura sui ragazzi, che a seguito dell’intervento, è provato, leggeranno di più, ma anche sulle loro famiglie. Questo progetto si dimostra ess ere dunque un’azione straordinaria di promozione della lettura. Leggere è un valore sociale e civile e dobbiamo aumentare il pubblico dei lettori. Con un’azione duratura nel tempo e alleanze anche come questa, possiamo abituare i cittadini a leggere fin da piccoli e soprattutto per far sì che non smettano una volta cessati gli studi”.
L’accordo di “Leggere: Forte!” – Come funziona
Alla base di tutto c’è un accordo, quello tra Regione Toscana, Università di Perugia, Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Indire e Cepell, finalizzato alla collaborazione scientifica e metodologica per la realizzazione del progetto ricerca-azione congiunto.
La Regione Toscana, con l’assessorato all’istruzione e formazione finanzia il progetto con 600mila euro e ne verificherà i risultati in modo costante per orientare al meglio le attività.
Il programma di ricerca sarà svolto dal Dipartimento di filosofia, scienze sociali umane e della formazione dell’Università di Perugia, che collaborerà con la Regione. Si partirà su tutti i nidi d’infanzia della Toscana con il coinvolgimento delle Conferenze zonali per l’educazione e l’istruzione attraverso i Pez (Progetti educativi zonali). Una sperimentazione su tutti i gradi scolastici – infanzia, primaria, secondarie di primo e secondo grado – sarà attivata nello specifico nell’Empolese e in Valdera dove saranno coinvolte in totale 1905 classi per oltre 40mila studenti.
L’Ufficio scolastico regionale coinvolgerà i dirigenti scolastici, inserirà i docenti nei percorsi formativi, darà supporto per le attività di promozione Indire sosterrà il progetto e le attività di promozione e anche il Cepell promuoverà l’accordo attraverso i propri canali. L’iniziativa si collega all’impegno che la Regione, con l’assessorato alla cultura, sta concentrando sul “Patto per la lettura”.
La lettura a voce alta sviluppa due intelligenze: la cognitiva e l’emotiva
I risultati di oltre 75 anni di ricerca educativa hanno dimostrato che tramite le storie il bambino impara a trattare aspetti lessicali, fonologici, sintattici e pragmatci perché la lettura ad alta voce stimola la capacità di riconoscere e utilizzare i suoni della lingua materna e, in un secondo tempo, facilita l’apprendimento della lettura indipendente. Non solo, leggere ad alta voce promuove nel bambino l’autostima, aiuta a riconoscere e concettualizzare le emozioni proprie e altrui. I ricercatori hanno potuto infatti constatare l’incremento delle attività neuronali e le connessioni che la lettura produce quando viene praticata con costanza.
La lettura a voce alta crea anche momenti speciali di interazione fra chi legge e chi ascolta instaurando un rapporto grazie al quale il bambino è in grado di acquisire una sempre maggiore consapevolezza dei propri sentimenti sviluppando una maggior capacità di comprensione e un più profondo desiderio di apprendere. Insomma, la lettura ad alta voce intensiva e costante favorisce il successo scolastico e influisce in modo notevole e positivo sulle esperienze successive che il bambino affronterà nella vita.
Partner del progetto è LaAV (Letture ad Alta Voce), una rete di circoli con diffusione a livello nazionale con i suoi tanti lettori volontari, coinvolto dal Dipartimento FISSUF.
“La lettura – spiega Federico Batini direttore scientifico del progetto – può rappresentare qualcosa di fondamentale nella vita delle persone. Le nostre ricerche suggeriscono che essere esposti alla lettura, fin dalla prima infanzia e in tutto il periodo dello sviluppo e dell’adolescenza determini vantaggi cognitivi, emotivi e relazionali. Leggere o essere esposti alla lettura fa sì che le persone abbiano un numero maggiore di alternative di comportamento, significa avere più materiali per costruire la propria identità, significa avere possibilità di fare scelte coerenti ai propri obiettivi. Se praticata, con costanza a scuola, la lettura diventa uno straordinario strumento di democrazia fornendo a tutti la possibilità di avere successo formativo”.
“La finalità istituzionale del Cepell è quella di attuare politiche di diffusione del libro e della lettura in Italia, nonché di promuovere il libro e la cultura italiana – ha detto Flavia Cristiano direttore – Cepell Centro per il Libro e la Lettura – Ministero dei Beni Culturali – Tra le altre, le tradizionali azioni realizzate dal Centro consistono in iniziative di sostegno, comunicazione e informazione per la promozione attiva della lettura, finalizzate a sensibilizzare e incentivare la lettura, soprattutto tra i giovani, a partire dai molto giovani, a partire dai piccoli. Un progetto quale Leggere: Forte! incarna quindi perfettamente le finalità di azione del Cepell ed è per questo che io e Romano Montroni, presidente del Centro, abbiamo accolto molto favorevolmente la possibilità di entrare nell’accordo di collaboraz ione promosso dalla Regione Toscana. Si tratta di un progetto, unico nel suo genere in Italia per modalità e diffusione, che Cepell accompagna e promuove con grande interesse e che potrà rappresentare una buona pratica da replicare nell’ambito del panorama nazionale”.
Roberto Curtoli, per l’Ufficio scolastico regionale della Toscana, ha sottolineato a sua volta l’importanza del progetto che, ha ricordato, “è in linea con le indicazioni del Ministero dell’istruzione università e ricerca, che puntano sulla lettura ad alta voce come strumento per migliorare le capacità degli alunni di apprendimento ed espressione”.