Lo avevano annunciato alcuni giorni fa. Il grido di vergogna esasperato, lanciato contro Anas a causa del generale stato di abbandono e degrado nella quale versa da qualche anno l’Autopalio, non vuole più essere una sequenza inascoltata di parole, dette al vento.
Particolari e dettagli della grave situazione che stanno attraversando i territori interessati dal raccordo autostradale, con il cantiere fermo da due anni e le tante criticità emerse lungo il tracciato della Firenze Siena, sono contenuti in una doppia lettera indirizzata al Governo, in partenza lunedì 14 ottobre. Adesso è tutto nero su bianco.
I nove sindaci, promotori dell’iniziativa, denunciano il disastro Autopalio e si rivolgono alle più alte cariche dello Stato, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti l’onorevole Paola De Micheli e il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. A loro si rivolgono come ultima ancora di salvezza per tutelare i diritti e la sicurezza delle comunità che rappresentano.
I promotori della protesta sono i primi cittadini dei nove comuni fiorentini e senesi interessati dalle problematiche del raccordo autostradale Firenze-Siena (Comuni di Barberino Tavarnelle, Colle Val d’Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, Monteriggioni, Montespertoli, Poggibonsi, San Casciano Val di Pesa, San Gimignano). Nella missiva i firmatari riepilogano per sommi capi le vicende degli ultimi mesi e individuano i punti più critici su cui è richiesto un intervento immediato di adeguamento e ampliamento.
Da un passo della lettera si legge: “I punti centrali del caos che vige lungo l’Autopalio sono due e si riconducono entrambi ad una cattiva gestione e ad una pessima manutenzione da parte di Anas dell’unica arteria di collegamento tra le città d’arte Firenze e Siena”.
Le pessime condizioni fanno sì che essa presenti importanti criticità sotto il profilo della sicurezza e del processo di degrado cui lentamente e irreversibilmente la strada sta andando incontro. “Sotto gli occhi (e al volante) ci ritroviamo ogni giorno la presenza di un cantiere mai riaperto – scrivono – avviato per la manutenzione di un tratto del raccordo, all’altezza del Viadotto delle Terme, e lasciato a sé stesso dal 2017 con le inevitabili conseguenze in termini di restringimenti della carreggiata, ingorghi, code e rallentamenti intensi del traffico fino al blocco totale nelle ore di punta. Secondo punto: il piano degli investimenti ‘fantasma’, promesso e realizzato solo in minima parte, degli 80milioni profilati solo 11 pare siano stati stanziati, per la riqualificazione e le indispensabili opere di manutenzione straordinaria relative a tutto il raccordo autostradale della Firenze Siena”.
Secondo quanto sostengono le amministrazioni comunali, è risultato vano ogni tentativo di allacciare un dialogo e di ipotizzare un progetto per il futuro. “Dopo varie richieste di intervento – aggiungono i sindaci – inoltrate attraverso i canali formali, incontri con i Prefetti di Firenze e Siena, manifestazioni e mobilitazioni con il coinvolgimento dei cittadini, raccolte firme allestite per ‘denunciare’ l’immobilismo di Anas, siamo riusciti ad avere finalmente un incontro interlocutorio circa tre mesi fa. In questa sede, al termine del confronto, avevamo ottenuto la riapertura dei lavori nella prima metà di ottobre e la certezza di un nuovo tavolo da convocare a settembre, mai avvenuto, al fine di conoscere esattamente il cronoprogramma che prevedeva quanti e quali investimenti sarebbero stati programmati e quali le risorse stanziate da Anas. Non abbiamo ricevuto alcuna convocazione e siamo ancora in attesa di ricevere notizie. Non abbiamo più né il tempo né la pazienza, messa decisamente a dura prova. E più di noi l’hanno esaurita i cittadini, i nostri studenti, i nostri lavoratori, i nostri pendolari che rischiano la vita per le condizioni di scarsa sicurezza della viabilità, una delle vie di comunicazioni più rilevanti della Toscana, frequentata da circa 25mila veicoli giornalieri, compresi quelli pesanti. Ricordiamo che la fruibilità del raccordo autostradale in questione è fondamentale per l’economia dei nostri territori, il contesto produttivo e occupazionale che incide sulla crescita delle aziende locali e regionali, e lo sviluppo del mercato turistico”.Ciò che lascia particolarmente interdetti i sindaci è l’atteggiamento di indifferenza alle loro istanze. “Anas appare sorda di fronte alle nostre richieste per la ripresa dei lavori – continuano – mostrano disinteresse, mancanza di rispetto sul piano istituzionale, una linea che rifiuta il confronto e stride con le continue segnalazioni, le proteste delle nostre comunità che di un simile paradosso sono le uniche a farne le spese”.I Comuni ancora una volta richiedono l’avvio di una soluzione immediata per il cantiere e un chiaro piano di investimenti che contenga misure serie, atte ad individuare e superare problemi, disagi e fattori di rischi presenti in tutto il piano viario dell’Autopalio. Si rivolgono al Presidente della Repubblica e alla Ministra perché prendano nel più breve tempo possibile la situazione in mano e impongano un cambio decisivo di rotta. “Occorre fermare l’incapacità di ascoltare i bisogni dei territori e di rispettare la vita delle persone – notano – occorre fermare la tendenza a considerare le istituzioni ‘enti invisibili’ e a far cadere nel vuoto le loro parole. Da sindaci e responsabili della sicurezza delle nostre comunità, chiediamo ancora una volta l’avvio di una soluzione immediata per il cantiere e un chiaro piano di investimenti che contenga misure serie, atte ad individuare e superare problemi, disagi e fattori di rischi presenti in tutto il piano viario dell’Autopalio”.Ciò che i sindaci denunciano non è solo l’intollerabile congelamento del cantiere ma l’inadeguatezza della strada, in quanto priva di corsie di emergenza e accelerazione, di piazzole per le soste e guardrail proporzionati alla dimensione della viabilità. I punti più critici in cui il tasso di incidentalità è cresciuto in maniera esponenziale a causa della cattiva manutenzione sono:1) Il blocco del cantiere in corrispondenza del Viadotto delle Terme (Comune di San Casciano Val di Pesa) ha determinato il restringimento della carreggiata. La riduzione delle corsie, da 4 a 2, causa lunghi incolonnamenti di veicoli, autovetture e mezzi pesanti, in diversi momenti della giornata. All’ingresso di San Casciano, in direzione Siena, è assente la corsia di accelerazione per l’immissione sul raccordo autostradale, cui oggi si accede da un pericolosissimo segnale di stop.2) Non sono stati ripristinati i guardrail all’altezza del Comune di Monteriggioni, dopo un importante incidente che si è verificato lo scorso maggio-3) È necessario un complesso intervento di adeguamento per riqualificare l’uscita sud di Colle Val d’Elsa, caratterizzata da traffico intenso e auto che accedono da una brutta curva all’ingresso in superstrada.I firmatari della lettera sono David Baroncelli, Comune di Barberino Tavarnelle, Alessandro Donati, Comune di Colle Val d’Elsa, Paolo Sottani, Comune di Greve in Chianti, Alessio Calamandrei, Comune di Impruneta, Andrea Frosini, Comune di Monteriggioni, Alessio Mugnaini, Comune di Montespertoli, David Bussagli, Comune di Poggibonsi, Roberto Ciappi, Comune di San Casciano in Val di Pesa, Andrea Marrucci, Comune di San Gimignano.
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ultimo aggiornamento: 11-10-2019